Impianti di riscaldamento centralizzati: arrivano le termovalvole
Per consentire un consistente risparmio di energia le direttive europee hanno stabilito nuove disposizioni per tutti gli immobili con riscaldamento centralizzato. Entro il 31 dicembre 2016, così come previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica, per tutti gli italiani che risiedono in condomini con riscaldamento centralizzato (sono, quindi, esclusi i proprietari di immobili con l’impianto autonomo) scatterà l’obbligo di installare su ciascun termosifone del proprio appartamento le valvole termostatiche con i contabilizzatori di calore.
Una disposizione importante che si aggiunge a quella dello scorso ottobre che prevedeva la dotazione della carta d’identità per caldaie, sistemi di riscaldamento e di climatizzazione, impianti solari e pompe di calore), nel nome della sicurezza e del rispetto per l’ambiente. Le valvole sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione del calore nelle diverse stanze dell’appartamento, consentendo di escludere automaticamente il termosifone una volta che la camera abbia raggiunto la temperatura desiderata in base al livello impostato, da O a 5. I contabilizzatori o ripartitori di calore sono, invece, apparecchiature che quantificano il calore effettivamente consumato.
Lo scopo? Contenere la spesa energetica delle abitazioni. Si tratta, cioè, del cosiddetto “Protocollo 2020-20” che prevede per il 2020 di diminuire del 20% le emissioni di C02, incrementando nella stessa percentuale le fonti rinnovabili di energia.
Con questo ennesimo intervento di risparmio energetico, si dovrebbe anche consentire un risparmio medio annuale tra il 10% e il 30% del totale del combustibile utilizzato da ogni condominio.
I costi di installazione delle valvole termostatiche sono piuttosto onerosi. Secondo una simulazione del Sole 24 Ore, per un appartamento di 80 mq dotato di 6 caloriferi servono 1.055 euro di spesa per installare le valvole termostatiche ( 120 euro a calorifero), compresi i costi per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile (importo che sfrutta già il l’ecobonus fiscale del 65%).
Con alcuni accorgimenti è già possibile ottenere un decisivo risparmio di energia: riducendo la temperatura dell’ambiente da 21°C a 20°C, si taglia il 7% della spesa sostenuta ogni anno per il riscaldamento, pari a circa 84 euro. Limite, questo dei 20° C, imposto tra l’altro già per legge (DPR 412/93). Altro punto dolente per tutti i proprietari di casa interessati dall’obbligo dei contabilizzatori di calore è l’adeguamento delle tabelle di ripartizione, visto che questo sistema stravolgerà le spese condominiali. In assemblea va, infatti, modificato il regolamento nella parte che ne disciplina la ripartizione. Le spese di riscaldamento vanno ripartite tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore. I condomini che non osserveranno la legge saranno soggetti ad una sanzione amministrativa compresa tra i 500 e i 2500 euro, a seconda delle singole Regioni.